|
Home| Argonauta | E-Mail
Surrealismo
Il Surrealismo (termine
nato da una definizione di Apollinare del 1917) è
un movimento artistico letterario nato in Francia negli
anni venti e sviluppatosi grazie a scrittori e poeti
quali, André Breton, Paul Eluard, Louis Aragon,
Philippe Soupault, Benjamin Peret e ai pittori, Joan
Mirò, Max Ernst, Salvador Dalì, Yves
Tanguy, René Magritte, Paul Delvaux. Fu
teorizzato nei seguenti manifesti:
1924 – Manifesto del Surrealismo
scritto da Breton
1929 - Secondo Manifesto del
Surrealismo pubblicato da Breton ed Eluard
Cronologia
1917 - Breton legge i primi numeri
della rivista zughirese Dada
1918 - Tzara è a Parigi
1919 - La rivista Litteratura da
lui diretta con Soupalt s’interessa al movimento
dadaista. Alcuni suoi collaboratori più giovani
sono ospitati in Dada II e in Dada IV-V
1920 - Nasce la rivista Proverbe
grazie alla collaborazione di Paul Eluard e alcuni
dadaisti.
1924 – Primo manifesto Surrealista
1926 – Il Surrealismo tende
risolutamente verso la politica
1927 – Breton, Eluard Aragon e Peret
entrano nel partito comunista francese
1930 – La rivista Revolution
surrealiste si trasforma in Le surrealisme
au service de la revolution (nel primo numero
viene pubblicata una lettera all’Ufficio internazionale
per la letteratura rivoluzionaria di Mosca in cui viene
dichiarato che i surrealisti erano fedeli alle direttive
della III Internazionale).
1933 - Breton viene espulso dal partito
comunista francese
1936 – I surrealisti partecipano alla
guerra di Spagna contro il fascismo.
Negli anni che vanno dal 1933 in poi, nonostante la
pubblicazione della rivista Minotaure, il
movimento perde progressivamente forza e coesione
interna. Durante la guerra Aragon prende parte alla
Resistenza e Breton parte per l'America dove pubblica Prolegomeni
a un Terzo Manifesto del Surrealismo. In seguito,
quando torna in Europa rivitalizzare il movimento, ma le
mostre che l'artista allestisce hanno minore incidenza
ed entusiasmo di prima.
Il Surrealismo si sviluppa anche all'estero, in
Inghilterra David Gascoyne con la rivista New verse e il
libro Breve sguardo al surrealismo (1935)
tenta una sua diffusione contemporaneamente a R.Roughton
con Contemporany poetry and prose (1936-37) In
Italia il movimento influenza in parte anche l'ermetismo
e in particolar modo se ne interessa il critico Carlo Bo
nel suo libro Bilancio del Surrealismo (1944).
Altri interpreti e diffusori del movimento all'estero
sono anche R. Char, P.Reverdy e R.Queneau.
Alcuni punti del Surrealismo
I surrealisti a differenza degli espressionisti e dei
dadaisti assumono un impegno specifico nella risoluzione
di queste fratture interne alla società borghese:
a) al rifiuto totale, spontaneo e primitivo di Dada
verso ogni tipo di costrizione morale e sociale, essi
sostituiscono la ricerca sperimentale scientifica
appoggiandosi alla filosofia e alla psicologia.
b) Un altro aspetto nuovo è la loro
volontà di superare le astratte posizioni di
protesta e di rivolta per approdare ad un’autentica
posizione rivoluzionaria.
c) L’argomento fondamentale dei surrealisti è
anche il problema della libertà che presenta due
facce:
- la libertà individuale
- la libertà sociale
Per realizzare la completa libertà dello spirito
è necessario conquistare la libertà
sociale attraverso la rivoluzione. I due massimi teorici
per i surrealisti sono Marx, per la libertà
sociale (adesione al materialismo dialettico) e Freud
per la libertà individuale. Particolare
attenzione dei surrealisti è dato allo studio
dello scienziato austriaco sulla psicologia del sogno e
dell’inconscio. Breton nel Primo manifesto omaggia il fondatore
della psicanalisi con questa frase ”Per merito tuo
l’immaginazione è forse sul punto di
riconquistare i suoi diritti”. Il Surrealismo è
un movimento che ha la precisa volontà di
irrompere nella storia e nella politica per creare le
condizioni della libertà materiale e spirituale
dell’uomo (cioè vuole trasformare il mondo
attraverso l’arte).
Definizione Surrealismo data da Breton
nel Primo Manifesto
Il Surrealismo è "Automatismo psichico puro
mediante il quale ci si propone di esprimere sia
verbalmente, sia per iscritto o in altre maniere il
funzionamento reale del pensiero; è il dettato
del pensiero con l’assenza di ogni controllo
esercitato dalla ragione, di là da ogni
preoccupazione estetica e morale". La
surrealtà ha inoltre, secondo Breton, il
significato di unire in un luogo futuro i due stati di
veglia e sogno, separate dalla società borghese.
Automatismo
Il dettato automatico è il modo fondamentale di
composizione dei surrealisti, è lo sviluppo
estremo del principio romantico dell’ispirazione. Il
dettato automatico differenzia nettamente dal metodo
dadaista cioè dalla poesia fatta con le parole
nel “cappello” ¹, perché quest’ultima
è meno psichica e più meccanica. L’intento
dei surrealisti, attraverso l’automatismo, è
dunque quello di far emergere dall’inconscio tutto
ciò che la ragione censura.
I procedimenti dei surrealisti nel campo
dell’espressione figurativa
Oltre che all’automatismo inerente al campo della
creazione letteraria, i surrealisti nel campo
espressivo-figurativo idearono, perfezionarono e si
servirono di procedimenti espressivi che dovevano
riprodurre il metodo dell’automatismo in letteratura
(scopo: liberazione dello spirito, liberazione
dell’inconscio).
Il fotomontaggio o collage
Frottage – tecnica ideata da Max Ernst
La decalcomania
La pittura a «fumo»
L'uso di oggetti-simbolo
Le composizioni tipografiche
Produzione
letteraria
1924 - Mourir de ne
pas mourir (Paul Eluard)
1926 - Capitale de la douleur (Paul Eluard)
In Italia alcune influenze
surrealiste (naturalmente si devono prendere con le
dovute cautele questi accostamenti) si ebbero su
scrittori quali:
Dino
Buzzati - La
boutique del mistero
Alberto Savinio - Casa «La
Vita»; Tutta la vita (Alberto Savinio
pseudonimo di Andrea De Chirico fratello del pittore
Giorgio De Chirico visse quattro anni a Parigi dove
frequentò l'ambiente surrealista e fece amicizia
con G. Apollinare).
Massimo Bontempelli - in alcune
atmosfere presenti nelle sue opere, che ricordano anche
la prima pittura metafisica di De Chirico. Si ricordi la
teorizzazione del "realismo magico" cioè
di quell'arte capace di ricavare, attarverso il gioco e
l'ironia, il fantastico e l'irreale dalla realtà
quotidiana.
NOTE
1. si ricorda brevemente di seguito il procedimento
dadaista di creazione di una poesia teorizzata nel primo
manifesto dadaista da Tristan Tzara:
Per
fare una poesia dadaista
Prendete un giornale.
Prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la
lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliare ancora con cura ogni parola che forma tale
articolo e mettere tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra, disponendole
nell’ordine con cui le estrarrete.
Copiatele coscienziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente
originale e fornito di una sensibilità
incantevole, benché, s’intende, incompresa dalla
gente volgare.
Questo breve sunto
è stato ricavato in parte dalla lettura
del libro:
Mario De Micheli
Le Avanguardie artistiche del Novecento
Universale Economica Feltrinelli
Un altra opera
utile per l'approfondimento del Surrealismo
è:
Franco Fortini - Lanfranco Binni
Il movimento Surrealista
Garzanti Elefanti
Citiamo alcuni
passi di Fortini nell' Introduzione del libro:
"Tutte le
ipotesi di liberazione della realtà
borghese, che erano state formulate dai
militanti surrealisti mezzo secolo fa, sono
diventate pratica di massa (questa la
«vittoria» dei surrealisti) ma in
definitiva, strumenti di schiavitù per
le masse: dalla abolizione dei nessi spazio-
temporali all'automatismo, dall'uso della
droga e dell'erotismo in funzione di perdita
dell'identità e di estasi fino alla
scomparsa - almeno apparente - di ogni
distinzione tra arte e non arte".
"Eppure il
Surrealismo (che in genere è
considerato solo una frazione del complessivo
fenomeno che viene chiamato Avanguardia),
più di tutti gli altri movimenti, ha
fornito non già a minoranze
intellettuali ma alle grandi maggioranze delle
società moderne gli schemi culturali
entro i quali situare la propria presenza nel
mondo, determinata e modellata da precisi
rapporti di produzione, da modi di consumo e
finalmente consegnata alla manipolazione
quotidiana dell'industria culturale."
"Come è
noto si è detto, né senza
ragione, che buon parte del linguaggio degli
studenti francesi del Maggio 1968 proveniva
dagli archivi del Surrealismo, a cominciare
dal motto «L'immaginazione al
potere»".
|
|
|
|
|